28 Maggio 2025

Procedura sfratto per morosità | Guida 2025

Lo sfratto per morosità è una procedura legale che consente al proprietario di un immobile di rientrare in possesso dell’abitazione o del locale affittato quando l’inquilino non paga l’affitto, come stabilito nel contratto. 

In questa guida vedremo in modo semplice: 

Lo sfratto per morosità avviene quando un inquilino smette di pagare l’affitto e il proprietario decide di rivolgersi al giudice per ottenere l’autorizzazione a liberare l’immobile. 

Il mancato pagamento dell’affitto rappresenta una violazione del contratto, e dà diritto al proprietario di agire legalmente per recuperare l’immobile e i canoni non versati. 

Riferimenti di legge 

Ecco le norme principali che regolano lo sfratto per morosità. 

Legge n. 392/1978 – Equo canone 

La Legge n. 392/1978, disciplina le locazioni di immobili ad uso abitativo. È la norma di riferimento per gli sfratti per morosità in ambito abitativo, e tutela in modo particolare l’affittuario, introducendo strumenti come il termine di grazia. Nello specifico regola i rapporti tra locatore e inquilino, definendo i diritti e doveri delle parti, la durata minima dei contratti, la possibilità di rinnovo e la modalità di sfratto.  

Legge n. 80/1994 – Provvedimenti urgenti per il risanamento della finanza pubblica 

Questa legge contiene disposizioni che semplificano e velocizzano la procedura di sfratto per gli immobili a uso diverso dall’abitazione, come quelli commerciali, industriali o artigianali. In questi casi, le tutele per l’inquilino sono più limitate e la procedura può essere più rapida. 

Articolo 660 del Codice di Procedura Civile  

L’articolo 660 del Codice di Procedura Civile regola la notifica dell’intimazione di sfratto e la citazione a comparire in udienza. Stabilisce che il locatore, tramite un avvocato, può intimare lo sfratto per morosità e citare l’inquilino a comparire davanti al giudice. La notifica avviene tramite l’ufficiale giudiziario, e deve contenere i motivi dell’intimazione, l’importo richiesto e la data dell’udienza. È il punto di partenza formale della procedura giudiziaria di sfratto. 

Vediamo ora quali sono le fasi principali della procedura di sfratto per morosità

1. Comunicazione della morosità 

Il proprietario invia una lettera di sollecito all’inquilino, tramite raccomandata A/R o PEC, chiedendo di pagare l’affitto arretrato entro un termine, di solito 15 giorni. Questo passaggio è importante perché potrebbe permettere di risolvere la situazione senza dover ricorrere al giudice

2. Intimazione di sfratto e citazione in tribunale (Art. 660 c.p.c.) 

Se l’inquilino continua a non pagare nonostante la lettera di sollecito, il proprietario deve rivolgersi ad un avvocato per predisporre un atto di intimazione di sfratto per morosità. Questo documento viene notificato all’inquilino e contiene: 

  • la richiesta di lasciare l’immobile,
  • la citazione a comparire davanti al giudice.

3. Udienza e convalida di sfratto 

Nel giorno stabilito, si tiene l’udienza: 

  • Se l’inquilino non si presenta o non si oppone, il giudice convalida lo sfratto e ordina il rilascio dell’immobile. 
  • Se ci sono contestazioni, il processo può diventare più lungo, e si avvia un normale procedimento civile

La convalida di sfratto viene poi notificata all’inquilino con formula esecutiva, che rende il provvedimento eseguibile. 

4. Preavviso di rilascio dell’immobile 

Se l’inquilino non lascia l’immobile nei termini indicati dal giudice, l’avvocato del locatore presenta istanza per l’esecuzione forzata dello sfratto. L’ufficiale giudiziario notificherà all’inquilino un preavviso di rilascio, con data e ora in cui avverrà lo sgombero. 

5. Esecuzione dello sfratto 

Dopo la convalida di sfratto, nel giorno fissato l’ufficiale giudiziario si presenta all’immobile. Se necessario, può essere accompagnato dalla forza pubblica. Se l’inquilino non apre o si oppone, può avvenire uno sfratto coattivo

L’inquilino, anche dopo la notifica della convalida di sfratto, finché occupa l’immobile deve continuare a pagare i canoni dovuti. In più, può essere condannato a pagare le spese legali sostenute dal locatore. 
Il giudice può valutare se l’occupazione è stata senza titolo e ordinare anche l’indennità di occupazione

Quanto tempo richiede uno sfratto per morosità 

Le tempistiche possono variare molto. In media: 

  • 2-4 mesi se l’inquilino non si oppone e non paga. 
  • 6-12 mesi o più se ci sono opposizioni, richieste di termine di grazia, o ritardi nell’esecuzione forzata. 

Il tempo effettivo dipende anche dalla disponibilità dell’ufficiale giudiziario, dalla città e dal carico del tribunale. 

Sfratto per finita locazione 

Lo sfratto per finita locazione si differenzia da quello per morosità. Si applica quando il contratto è scaduto e il proprietario ha dato preavviso di rilascio (di solito 6 mesi prima), ma l’inquilino non libera l’immobile
In questo caso, non c’è debito, ma è necessario ottenere dal giudice il provvedimento per il rilascio. 

Le regole di sfratto per morosità cambiano leggermente a seconda dell’uso dell’immobile

  • Abitativo: le tutele per l’inquilino sono maggiori (termini più lunghi, possibilità di sospensione, maggiore attenzione a condizioni di disagio). 
  • Commerciale: la procedura è spesso più veloce, con tutele minori per l’inquilino, poiché si dà priorità alla continuità dell’attività economica del proprietario. 

Anche se inadempiente, l’inquilino ha alcuni diritti

  • può opporsi alla convalida dello sfratto se ci sono motivi validi (es. errori nella procedura, pagamenti effettuati e non registrati);
  • può chiedere il termine di grazia per pagare entro 90 giorni;
  • può richiedere una sospensione dello sfratto in caso di condizioni particolarmente gravi (problemi di salute, situazione familiare critica,..), ma solo se previsto dalla legge vigente e se il giudice lo ritiene opportuno.

Prima di arrivare a uno sfratto, che è sempre una procedura lunga, costosa e stressante per entrambe le parti, si possono valutare delle soluzioni alternative

  • Rinegoziazione del canone: un accordo per abbassare temporaneamente l’affitto può evitare la morosità. 
  • Rateizzazione del debito: un piano di rientro può aiutare l’inquilino a saldare il dovuto. 
  • Mediazione: con l’aiuto di un terzo neutrale, le parti possono trovare un compromesso senza andare in tribunale. 
  • Polizze assicurative per affitti: alcuni proprietari scelgono di proteggersi stipulando assicurazioni che coprono i mancati pagamenti. 

Consigli per evitare la morosità

La prevenzione è la strategia più efficace per evitare situazioni di morosità.

Il primo passo è selezionare con attenzione un inquilino affidabile, valutando la sua solidità economica, la regolarità dei pagamenti precedenti e l’eventuale presenza di referenze. Con il giusto metodo di selezione, è possibile ridurre i rischi e proteggere il proprio immobile. 👉 Scarica gratis la nostra guida piena consigli pratici su come scegliere il giusto inquilino ed evitare morosità.

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Lo sfratto per morosità è una procedura legale necessaria quando l’inquilino non rispetta gli obblighi contrattuali. Tuttavia, è anche un procedimento delicato, che può avere un forte impatto emotivo e sociale, soprattutto in caso di famiglie o situazioni di fragilità. 

Per questo motivo, è consigliabile agire con equilibrio, rispettando la legge ma anche valutando soluzioni alternative, come un accordo con l’inquilino. È importante inoltre documentare sempre ogni passaggio, dalle comunicazioni alle eventuali prove di pagamento o di morosità, in modo da avere una base solida in caso di contenzioso. Infine, affidarsi a un professionista, come un avvocato esperto in materia locatizia, può essere utile per affrontare la procedura di sfratto nel modo corretto, evitando errori che potrebbero rallentarla o comprometterne l’esito. 

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